Assegno Di Ricollocazione

Assegno di ricollocazione per

lavoratori in in CIGS| beneficiari RDC| lavoratori in NASPI|

L’assegno di ricollocazione (AdR) è uno strumento che aiuta le persone a migliorare le proprie possibilità di ricollocarsi nel mercato del lavoro e consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza intensiva personalizzata per la ricerca di occupazione (centri per l’impiego o enti accreditati ai servizi per il lavoro).

La persona destinataria dell’assegno può scegliere liberamente l’ente da cui farsi assistere.

Il centro per l’impiego o l’operatore accreditato TIME VISION assegna un/a tutor che affianca la persona attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva per trovare nuove opportunità di impiego adatte al suo profilo.

L’importo dell’assegno viene riconosciuto non alla persona disoccupata, ma all’ente che fornisce il servizio di assistenza alla ricollocazione e solo se la persona trova lavoro. L’importo varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del tipo di contratto alla base del rapporto di lavoro e del grado di difficoltà per ricollocare la persona disoccupata (profilo di occupabilità).

Le tipologie di contratto per le quali si riconosce l’esito occupazionale sono il tempo indeterminato, compreso l’apprendistato, il tempo determinato, maggiore o uguale a 6 mesi (anche 3 mesi per Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

Assegno di ricollocazione per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza (ADRDC)

Con l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza, l’Assegno di ricollocazione assume il ruolo di strumento attivo per la ricerca di occupazione dedicato ai beneficiari del reddito di cittadinanza.

beneficiari del reddito di cittadinanza, chiamati alla stipula del “patto per il lavoro” hanno diritto all’assegnazione dell’AdRdC a seguito della quale potranno individuare l’operatore pubblico o privato TIME VISION che li guiderà nella redazione e nella realizzazione di un “piano di ricerca intensiva” per la ricerca di una nuova occupazione.

Assegno di ricollocazione per i lavoratori in NASPI (ADR NASPI)

A partire dal 29 gennaio 2019 non è più possibile richiedere nuovi assegni di ricollocazione per i lavoratori in Naspi disoccupati da almeno 4 mesi (ADR Naspi). Infatti, il decreto-legge 4/2019 (all’articolo 9, comma 7) dispone la sospensione fino al 31 dicembre 2021 dell’erogazione dell’assegno di ricollocazione ai soggetti di cui all’art. 23, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150. Tuttavia gli AdR Naspi già richiesti prima del 29 gennaio 2019 continueranno secondo le regole, le modalità operative precedentemente stabilite (mediante il regolare accesso con proprie credenziali al portale ADR Naspi), sino al termine del periodo di assistenza intensiva previsto. Al riguardo, restano valide le indicazioni per i soggetti erogatori circa le modalità provvisorie per il riconoscimento dei contributi.

Assegno di ricollocazione per i lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria (ADR CIGS)

Con la Legge di Bilancio 2018, in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro ha introdotto l’Assegno di ricollocazione (AdR) per CIGS cassa integrazione guadagni straordinaria . Con questa norma, in pratica, i lavoratori occupati in azienda in crisi possono chiedere all’ANPAL l’assegno di ricollocazione in anticipo. Ciò supporterà il richiedente ad essere ricollocato in maniera più efficace nel mercato del lavoro.

Come funziona l’AdR CIGS?

L’accordo di ricollocazione, in origine previsto soltanto per i titolari di NASpI superiore a quattro mesi, è stato introdotto per diminuire i licenziamenti al termine della CIGS; questo nei casi di riorganizzazione ovvero di crisi aziendale per i quali non sia espressamente previsto il completo recupero occupazionale.

Si tratta, in particolare, di una nuova conclusione della procedura sindacale in caso di richiesta del trattamento di integrazione salariale straordinario. In pratica, la procedura di consultazione si conclude con un accordo che preveda un piano di ricollocazione, con l’indicazione degli ambiti aziendali e dei profili professionali a rischio di esubero.

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